(Traduzione di Google) La chiesa del Santísimo Cristo sorge sull'antica collina di Somorrostro, un promontorio che fu per diversi secoli un'enclave strategica. In questo stesso luogo dovette essere costruito un accampamento che sarebbe servito a rifornire di rifornimenti la vicina città di Portus Victoriae, che si troverebbe nei pressi della penisola della Magdalena.
Nel XII secolo, il re Alfonso VIII concesse alla città di Santander lo status di giurisdizione municipale nell'anno 1187. Ciò significò un importante sviluppo economico e sociale per la città, facendo sì che la piccola chiesa monastica diventasse una collegiata. Agli inizi del XIII secolo iniziarono i lavori per la nuova chiesa e per il castello, quest'ultimo demolito alla fine dell'Ottocento. A metà del XVIII secolo la collegiata divenne cattedrale sotto il mandato di papa Benedetto XIV.
Esternamente la cattedrale ha un aspetto robusto e resistente più tipico di una fortezza che di una chiesa, con un campanile alto e solido.
L'attuale cattedrale, la chiesa superiore, iniziò la costruzione nel corso del XVI secolo. È edificato sulla chiesa di Cristo, con i pavimenti dei due edifici esattamente coincidenti per aumentarne la stabilità.
In fondo si trova la Chiesa di Cristo, la più antica, edificata nel XII secolo su un antico monastero. Vi si accede attraverso una porta posta sotto un portico con ballatoio ad archi ogivali. È in stile romanico a tre navate sormontate da absidi, queste ultime realizzate nei secoli successivi e già in stile gotico. La chiesa è caratterizzata dai pilastri larghi e robusti che sostengono la chiesa superiore, nonché dalla bassa altezza dei soffitti a volta con archi a costoloni. In una delle navate laterali di questa chiesa sono visibili, attraverso una pavimentazione in vetro, resti archeologici di epoca romana, probabilmente provenienti da terme.
In questa chiesa si trovano le tombe di Sant'Emeterio e San Celedonio, che furono torturati e uccisi alla fine del III secolo durante il regno dell'imperatore Diocleziano. I due santi sono i patroni della città di Santander.
All'interno sono da segnalare l'intaglio del Cristo crocifisso in legno policromo situato sull'altare maggiore e la pietà in pietra che è una replica di un'intaglio dello scultore Gregorio Fernández e che si trova nel Museo Nazionale di Valladolid.
Una bella chiesa, sobria e semplice, che colpisce per il suo misticismo e invita alla riflessione e all'introspezione. Visita altamente raccomandata.
(Originale)
La iglesia del Santísimo Cristo se levanta sobre el antiguo cerro de Somorrostro, un promontorio que fue un enclave estratégico durante varios siglos. En este mismo lugar debió levantarse un campamento que serviría para el abastecimiento de provisiones a la cercana ciudad de Portus Victoriae, la cual estaría ubicada cerca de la península de la Magdalena.
En el siglo XII, el rey Alfonso VIII dotó a la villa de Santander de la condición de fuero municipal en el año 1187. Esto supuso un importante desarrollo económico y social para la ciudad, haciendo que la pequeña iglesia monacal pasara a ser colegiata. A principios del siglo XIII comenzaron las obras de una nueva iglesia y del castillo, éste último fue derruido a finales del siglo XIX. A mediados del siglo XVIII la colegiata pasó a convertirse en catedral bajo el mandato del papa Benedicto XIV.
Externamente la catedral tiene una apariencia robusta y resistente más propia de una fortaleza que de una iglesia, con una torre-campanario alta y maciza.
La actual catedral, la iglesia alta, comenzó su construcción durante el siglo XVI. Está levantada sobre la iglesia del Cristo coincidiendo exactamente las plantas de los dos edificios con el fin de aumentar su estabilidad.
En la parte inferior está la iglesia del Cristo, la más antigua, levantada en el siglo XII sobre un antiguo monasterio. A ella se accede por una puerta situada bajo un pórtico con una galería de arcos apuntados. Es de estilo románico con tres naves rematadas por los ábsides, éstos últimos construidos en siglos posteriores y ya en estilo gótico. La iglesia se caracteriza por sus pilares anchos y robustos que sostienen a la iglesia superior, así como por la baja altura de sus techos abovedados con arcos de crucería. En una de las naves laterales de esta iglesia se pueden ver a través de un pavimento acristalado restos arqueológicos de época romana, probablemente de unas termas.
En esta iglesia se encuentran las tumbas de San Emeterio y San Celedonio, que fueron torturados y muertos a finales del siglo III durante el mandato del emperador Diocleciano. Los dos santos son los patronos de la ciudad de Santander.
En su interior cabe destacar la talla del Cristo crucificado en madera policromada situada en el altar mayor y la piedad en piedra que es una réplica de una talla del escultor Gregorio Fernández y que se encuentra en el museo nacional de Valladolid.
Una preciosa iglesia, sobria y sencilla, que impacta por su misticismo y que invita a la reflexión y la introspección. Visita muy recomendable.