(Google による翻訳)サン・ミニアート聖公会神学校の建設の第一段階は 1650 年に始まりましたが、建設が完了するまでに 63 年かかりました。 1705 年から 1708 年にかけてのみ、モンシニョール ジョヴァンニ フランチェスコ マリア ポッジがフランチェスコ キメンティ ダ フチェッキオにファサードの装飾を依頼しました。
建物の建設には何年も経ちましたが、18 世紀の装飾により、宮殿は壁面が拡大するだけでなく、完全に統一された単一の大きな均質なブロックのように見えます。
神学校のファサードは、美徳の寓話的な人物を描いた 30 枚のフレスコ画で飾られており、それぞれが、対応する寓意の意味を説明する聖書または教父の文章と関連付けられています。したがって、寓話の解釈においては、ラテン語の格言の意味とそれに付随する寓話との関係が非常に重要であることは明らかです。
ファサードの図像プログラムの作成には、モンシニョール ジョヴァンニ フランチェスコ マリア ポッジの強い影響があったと考えられます。
装飾に続く論理は、たとえば、建物の残りの部分に対して直角の翼から始まる最初の寓意からすでに見ることができます。ここでは、3 つの神学的美徳、すなわち、信仰、希望、慈善が表現されています。神は信仰を通して知られ、期待され、そして愛されるので、クリスチャンが神との関係の中で生きるよう備えさせます。
サン・ミニアート司教の頭の中では、寓意的なフレスコ画は、宗教的な性質を表す他の絵画と同様に、一連の道徳的な教えや教義を公衆に伝えるための基礎であり、また、見る人を感情的に巻き込む。さらに、フレスコ画が神学校という建物を飾っていることを忘れてはなりません。その目的は教会の原則を学び研究することです。間違いなく、外観の目的と内部の目的の間には関連性があるに違いありません。
さらに、ファサードの 2 つの寓話に付随するモットーには、チェーザレ・リパが貞操とキリスト教の宗教の寓意を説明しているイコノロギアのページにあるラテン語の引用から取られた言葉があります。これら 2 つの寓意は、2 つの宗教的美徳であるため、神学校のファサードに表現することができます。さらに、再現された正確な単語が見つかったという「奇妙な」偶然は、モンシニョール・ポッジが少なくとも部分的にチェーザレ・リパの図像を直接使用したことを示唆しています。このテキストは 1593 年に初めて出版され、ファサードの装飾が行われる前の 1625 年に出版されたものを含め、その後多くの出版物が発行されました。図像学は、多くの芸術家がインスピレーションを引き出し、具象芸術に大きな影響を与えたテキストの 1 つです。
このため、パラッツォ デル セミナリオの寓意を解釈するために、主なテキスト ソースは 1625 年に出版されたチェーザレ リパのイコノロジーです。ただし、これに加えて、私は別の非常に重要なテキストも使用しました。それは、ヴィンチェンツォ リッチによる道徳象形文字、テキストです。 1626年に出版されました。
しかし、ラテン語のモットーに関しては、多くの場合、正面に作者の名前が表示されますが、場合によっては、箱に描かれた名前と文の実際の作者が一致しないことがあります。また、表面の欄に著者名が記載されていない場合もございます。
これは、19 世紀末から 20 世紀初頭にかけてファサードが受けた劣化によるものであると仮説が立てられます。その影響で、一部の名前が消えたり、その後誤って変更された可能性のある他の名前が損傷したりした可能性があります。 20世紀の修復中。
(原文)
La prima fase di costruzione del Seminario Vescovile di San Miniato inizia nel 1650, ma per ultimare la sua edificazione sono stati necessari 63 anni. Soltanto a partire dal 1705-1708 Monsignor Giovanni Francesco Maria Poggi commissiona la decorazione della facciata a Francesco Chimenti da Fucecchio.
Nonostante siano trascorsi anni per la realizzazione dell’edificio, la decorazione settecentesca fa sembrare il Palazzo un unico grande blocco omogeneo perfettamente unito, oltre a dilatarne la superficie parietale.
La facciata del Seminario è decorata con 30 affreschi di figure allegoriche di virtù, ciascuna collegata con una sentenza biblica o dei Padri della Chiesa che esplica il significato dell’allegoria corrispondente. È ovvio, quindi, che, ai fini dell’interpretazione delle allegorie, sia molto importante il collegamento tra il significato della massima latina e l’allegoria che l’accompagna.
Possiamo credere che ci sia stata una forte influenza di Monsignor Giovanni Francesco Maria Poggi nella realizzazione del programma iconografico della facciata.
La logica che segue la decorazione è visibile, ad esempio, già dalle prime allegorie a partire dall’ala ad angolo retto rispetto al resto dell’ edificio: qui si trova la rappresentazione delle tre virtù teologali, cioè la Fede, la Speranza e la Carità. Esse dispongono i cristiani a vivere in relazione con Dio perché egli è conosciuto mediante la fede, sperato e poi amato.
Nella mente del vescovo di San Miniato doveva sicuramente essere chiaro che gli affreschi delle allegorie, come tutte le immagini di ambito religioso, sono fondamentali per tramandare al pubblico un insieme di insegnamenti morali e dogmi, oltre ad avere la facoltà di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Del resto, dobbiamo ricordarci che gli affreschi decorano un edificio, il Seminario, il cui scopo è l’apprendimento dei principi ecclesiastici e lo studio: deve esserci senza dubbio un collegamento tra la finalità dell’esterno e dell’interno.
Inoltre, nei motti che accompagnano due allegorie della facciata sono presenti delle parole riprese da una citazione latina che si ritrova nelle pagine dell’Iconologia in cui Cesare Ripa descrive l’allegoria della Castità e della Religione Cristiana. Queste due allegorie possono essere rappresentate sulla facciata del Seminario perché si tratta di due virtù religiose. Inoltre, la “strana” coincidenza di ritrovare riprese le esatte parole, fa pensare che Monsignor Poggi abbia direttamente utilizzato, almeno in parte, l’Iconologia di Cesare Ripa. Questo testo, pubblicato per la prima volta nel 1593, ha avuto molte pubblicazioni successive, tra cui una nel 1625, anteriore alla decorazione della facciata. L’Iconologia è uno dei testi da cui trassero ispirazione molti artisti e che ebbe una grande influenza sulle arti figurative.
È per questo motivo che per interpretare le allegorie del Palazzo del Seminario la fonte testo principale è proprio l’Iconologia di Cesare Ripa pubblicata nel 1625. Oltre a questa, tuttavia, ho utilizzato anche un altro testo molto importante: i Geroglifici Morali di Vincenzo Ricci, testo pubblicato nel 1626.
Per quello che riguarda i motti latini, invece, essi spesso riportano sulla facciata il nome dell’autore, ma, talvolta, il nome dipinto nel riquadro ed il vero autore della sentenza non coincidono; inoltre, in qualche caso, non è riportato nel riquadro sulla facciata il nome di un autore.
Possiamo ipotizzare che ciò sia dovuto al deterioramento che ha subìto la facciata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: esso potrebbe aver provocato la scomparsa di alcuni nomi ed il danneggiamento di altri che possono essere stati poi erroneamente modificati durante i restauri del Novecento.