(Google による翻訳)SS教会。マルティーノとロッコ
概要はマリオ・メディチ著「メンドリシオの歴史」、メンドリシオ 1980 年、第 1 巻、16 頁から抜粋。 225-243”
トゥールとロッコの司教、聖マルティーノに捧げられた教会は、ラヴェッジョ川とモリー川によって形成された沖積平野に位置し、メンドリシオで最も古く(基礎ではなく建物という意味)、間違いなく最も重要な教会の一つです。リーヴァ・サン・ヴィターレの初期キリスト教洗礼堂の後のソットチェネリ。その建設の世紀については議論されており、西暦 7 世紀まで予想したいと考える人もいます。しかし、それはスタビオからリーヴァ・サン・ヴィターレに通じるローマ街道沿いに建っており、ローマ時代のメンドリシオット地域の最も重要な2つの中心を結んでおり、さらに、別の街道の入口(しかし情報はそれほど確実ではない)にありました。また、ローマ人はメンドリシオから下って山を迂回して、セレシオ湖畔の村に到着したと考えられていました。 (カンポノーヴォ:「女王の道について」343ページと355ページ)。しかし、彼女に関する資料は極めて少ない。まず第一に、サンマルティーノの地名は、ウルメート、アルピサーゴ、アンドゥイシア、グラーリ、バジオ、オスティアガ、サン・アッボンディオ、ペッツァロンガという地名で言及されていると言います。アリオガ、モディオ、カンナヴァーレ(一部は現地の地名で保存されている)は、963年にミラノで発行された羊皮紙文書に記載されており、すでにジュリオ・ポロ・ランベルテンギによって『外交コーデックス・ロンゴバディエ』で出版されている。
たとえば、壁は本質的な特徴を示しています。それほど厚くはなく(構造は非常に単純で、ワンフロアだったに違いありません)、粗末な仕上がりであり、これらが退廃の時代に建てられたことを証明しています。 9世紀と。この狭い祈りと瞑想の場は、10 世紀に 2 つのツイン後陣の建設により最初の拡張が行われ、そのうちの 1 つは上記の単一の円形の後陣の代わりに馬蹄形でした。この礼拝堂の北壁の末端凝灰岩のアーチは、1000 年以前に遡り、今でも見ることができます。同じ凝灰岩(メンドリシオットに豊富にあった)から回収された石が、今でも建物のあちこちに現れています。そして、何年にもわたって、その神聖な場所の収容力はまだ不十分だったため、ここでは、南側のファサードの移動と身廊全体の高さによる、新しい後陣を備えた3番目の最も顕著な拡張工事が行われました。 12世紀と13世紀。
(原文)
Chiesa dei SS. Martino e Rocco
riassunto tratto da da “storia di Mendrisio di Mario Medici, Mendrisio 1980 volume I, pp. 225-243”
La Chiesa dedicata ai Santi Martino, Vescovo di Tours e Rocco, posta nel piano alluvionale formato dai fiumi Laveggio e Moree, è la più antica di Mendrisio (s’intende come edificio, non come fondazione) e certamente fra le più importanti del Sottoceneri dopo il Battistero paleocristiano di Riva San Vitale. Discusso il secolo della sua costruzione che alcuni vorrebbero addirittura anticipare al VII d.C. Essa comunque sorgeva lungo la strada romana che da Stabio conduceva a Riva San Vitale collegando i due centri più importanti del mendrisiotto nel periodo della romanità e per di più all’imbocco (ma la notizia è meno certa) di un’altra strada, anch’essa ritenuta romana, la quale, scendendo da Mendrisio e costeggiando la montagna, raggiungeva il borgo di riva alla sponda del lago Ceresio. (Camponovo: “Sulle strade regine” pag. 343 e 355). I documenti che la riguardano sono però quanto mai scarsi. Innanzitutto diremo che la località di San Martino è citata con i toponimi Ulmeto, Alpisago, Anduicia, Glari, Bagio, Ostiaga, S. Abbondio, Pezzalonga; Alioga, Modio e Cannavale (alcuni tuttora conservati nella toponomastica locale) nel documento pergamenaceo atto a Milano nell’anno 963 e già pubblicato da Giulio porro Lambertenghi nel “ Codex diplomaticus Longobadiae”.
I muri, ad esempio, presentano caratteri essenziali: non hanno un grande spessore (la costruzione doveva essere molto semplice e ad un piano) e sono di fattura scadente ciò che proverebbe appunto di essere stati costruiti in epoca di decadenza come lo furono i secoli IX e X. Particolarmente indiziale è, nella cripta, (ricavata sotto l’attuale pavimento) quell’unica absidiola con resti di altare che doveva costituire la primitiva costruzione, forse già nel VII od VIII secolo. Questo angusto luogo di preghiera e di meditazione subì un primo ingrandimento nel secolo X con la costruzione di due absidi gemelle di cui una a ferro di cavallo al posto dell’unica circolare a cui si è accennato. Di questa cappella sono visibili tutt’ora gli archetti tufacei terminali della parete nord, anteriori al Mille. Pietre di recupero dello stesso tufo (che abbondava nel Mendrisiotto) affiorano ancora qua e là nel corpo dell’edificio. E poiché, col passar degli anni, la capienza di quel luogo sacro risultò ancora insufficiente, ecco il terzo e più cospicuo ampliamento con una nuova abside, con lo spostamento della facciata meridionale e con l’elevazione dell’intera navata, avvenuto nel XII e XIII secolo.