I 13 migliori parchi e giardini in Agrigento

Una volta nella vita devi venire qua! Bello e suggestivo, ci vorrebbe più cura nel mantenere le strade e i cartelli illustrativi ma nel complesso è veramente molto bello. Lo consiglio nei mesi un po’ più freschi perché per visitare il sito ci vogliono un paio d’ore e non ci sono molte zone d’ ombra.

La Valle dei Templi di Agrigento è uno dei siti archeologici più spettacolari e affascinanti al mondo. Visitata in ottobre, è stata un’esperienza perfetta: clima ideale, senza troppo caldo e con meno afflusso di turisti, quindi la possibilità di godersi ogni dettaglio con calma e meraviglia. Il percorso è ampiamente segnalato e ben organizzato, con possibilità di visita guidata o libera. Ogni tempio, ogni colonna e ogni scorcio raccontano la grandezza della Magna Grecia e la straordinaria capacità degli antichi di armonizzare architettura e paesaggio. Camminare tra il Tempio della Concordia, di Giunone, di Ercole e di Zeus Olimpico è come attraversare la storia, con il mare e la città moderna di Agrigento sullo sfondo. Tutto è curato e mantenuto con grande rispetto, e il sito è pulito e accessibile. Ci sono aree ombreggiate, panchine e punti panoramici che rendono la visita piacevole anche per chi vuole prendersi il tempo di ammirare il paesaggio. Consiglio di portare scarpe comode e acqua, e se possibile di visitarla nel tardo pomeriggio, quando la luce del tramonto illumina i templi in modo straordinario: lo spettacolo è indescrivibile. In sintesi: un luogo che lascia senza parole, tappa imprescindibile per chiunque visiti la Sicilia. Storia, arte, natura e spiritualità si fondono in un’esperienza che resta nel cuore.

Fortunati perché non c'era caldo, nessuna attesa per l'ingresso. Location bellissima con tanta tanta storia. Sentieri pulitissi.i, w.c pulito senza attesa. Spiegazioni scritte lungo il percorso. Ingresso di 17€ , un po caro forse ma non rimpiango i soldi spesi!

Valle dei templi di Agrigento, un ritorno a 25 secoli indietro nel tempo per ammirare sopra di una collina una serie di templi dell'antica Akragas. Un percorso almeno di 3 ore per poter visitare tutti i templi e il quartiere romano con splendidi mosaici (che è un po' defilato distante dal percorso). Meglio prendere un audioguida . Si può accedere dalle varie porte d'entrata, parcheggio a pagamento.si può visitare anche una pinacoteca nella casa interna al sito e il giardino della kolimbetra del FAI . Meglio visitarlo col bel tempo

Posto magico che ti fa respirare l'atmosfera dell'epoca ellenistica. Pulito e ben tenuto , tutto curato nei minimi dettagli. E di notte con le luci accese è uno spettacolo indescrivibile. Esperienza da fare e che rende onore alla bellezza e importanza del nostro patrimonio archeologico.

Tanta storia posto Meraviglioso ben tenuto. In bassa stagione non consiglierei la prenotazione biglietti. Per chi non ha molta voglia di camminare consiglio servizio navetta da 3 € a persona dopo aver parcheggiato l'auto.

Sito straordinario, da visitare con una guida, pochi euro (20 a persona) spesi benissimo. Io e mia moglie ci siamo stati l'8 settembre, visita guidata con inizio alle 17.30 e, verso la fine, dopo un paio d'ore, al tramonto, l'accensione delle luci ha aggiunto meraviglia alla meraviglia.

Chiesa del XII secolo con influenze Bizantino Normanne costruita su un vecchio tempio greco...caratteristico il pavimento in vetro che ti permette di vedere gli scavi effettuati negli anni.

Piccola chiesa con museo archeologico annesso (due stanze). Noi avevamo acquistato il biglietto cumulativo di 7€ che comprendeva anche la Cattedrale di San Gerlando e il museo diocesano.

Chiesa di Santa Maria dei Greci: Un gioiello nascosto che vale la pena di visitare. ​Ho visitato recentemente la Chiesa di Santa Maria dei Greci e devo dire che è un vero gioiello nascosto che merita assolutamente una visita se vi trovate ad Agrigento. ​La chiesa si trova in una posizione un po' defilata, ma raggiungerla è semplice e la fatica viene ampiamente ripagata. All'interno, l'atmosfera è davvero suggestiva e la storia del luogo si percepisce in ogni angolo. Gli affreschi, le decorazioni e la struttura stessa della chiesa raccontano secoli di storia e di culture che si sono incontrate in questo luogo. È un'esperienza che ti fa fare un vero e proprio tuffo nel passato. ​L'elemento più interessante è senza dubbio la possibilità di vedere i resti del tempio dorico su cui la chiesa è stata costruita. È affascinante osservare come le fondazioni del tempio greco siano state inglobate nella struttura medievale, creando una fusione unica tra epoche e stili diversi. ​L'unica nota dolente, che mi ha davvero dispiaciuto, è che l'ascensore non funzionava. Per chi ha problemi di mobilità o semplicemente preferisce evitare le scale, questa è una vera pecca e un servizio che non dovrebbe mai mancare in un luogo di tale importanza storica e culturale. Spero vivamente che venga riparato al più presto, perché impedisce ad alcune persone di godere appieno di questo patrimonio. ​Nonostante questo piccolo inconveniente, la visita è stata molto piacevole e la consiglio vivamente. Se siete appassionati di storia, arte e archeologia, non potete perdervela.

Molto carino ed interessante, il biglietto ti dà anche l accesso al duomo e al museo accanto. La ragazza al bancone ti fornisce una mappa e tutte le info sulla storia, cultura ecc molto interessante

Antica chiesa sorta sopra un tempio greco.all’interno vi sono dei pavimenti in vetro da cui è possibile ammirare il luogo dove venivano imbalsamati i monaci. Inoltre è possibile vedere il crepi doma del tempio dove fu costruita. È possibile acquistare un biglietto accumulativo del prezzo di sette euro che vi permetterà di visitare la cattedrale di San Gerlando, il MOD e la chiesa di Santa Maria degli angeli

Visitata qualche giorno fa. Rifatti lavori di restauro un po di anni fa , la chiesa è ora bellissima.

Edificata su un tempio greco, ma il nome deriva dal rito bizantino. Ha subito profonde trasformazioni, per giungere così come è a noi oggi. È possibile vedere parte delle colonne e del basamento dell’antico tempio, anche grazie al pavimento in vetro all’interno. Interessante la pittura murale con la Madonna che allatta.

Nonostante le sole 4 colonne è il tempio più famoso della valle poiché conserva ancora parte del rivestimento originale (bianco).

Non resta molto di questo Tempio, ma sono sufficienti le colonne d'angolo per comprendere la struttura antica. Viene chiamato "dei Dioscuri", in realtà la vicinanza del basamento di un'altra struttura sacra farebbe pensare a una dedicazione dei due templi a Demetra e Kore.

Che dire, ogni volta che mi trovo di fronte ai resti del Tempio dei Dioscuri vengo pervaso da un senso di meraviglia. È vero, non è rimasto molto dell'antica struttura: solo quattro colonne doriche con l'architrave, ricostruite nel XIX secolo. Eppure, anche così, la sua imponenza e la sua storia mi affascinano profondamente. ​La sua posizione, all'interno della Valle dei Templi, lo rende uno dei punti focali del percorso. Di giorno, la sua silhouette si staglia contro il cielo azzurro, testimoniando la grandezza della civiltà greca. Ma è al tramonto e, soprattutto, di sera, con le luci accese, che il tempio rivela tutta la sua magia. L'illuminazione lo trasforma, dandogli un'aura quasi mistica. Le colonne sembrano quasi risplendere, creando un contrasto suggestivo con il buio della notte. È un'immagine che rimane impressa nella mente, un momento in cui passato e presente si fondono in un'unica, emozionante esperienza. ​Non è solo un mucchio di rovine, è un simbolo. Un simbolo di bellezza, di resilienza e di una storia millenaria che ancora oggi ci parla. Se passate da queste parti, vi consiglio vivamente di non limitarvi a una visita diurna. Tornate quando il sole è calato e lasciatevi incantare da questa meraviglia illuminata. Ne vale davvero la pena.

Il tempio dei Dioscuri era un tempio greco dell'antica città di Akragas situato nella Valle dei Templi di Agrigento. Sito pochi metri a nord del cosiddetto "tempio L" e ricostruito parzialmente nella prima metà dell'Ottocento con pezzi di varia epoca rinvenuti nella zona, è stato chiamato "tempio dei Dioscuri" o "di Castore e Polluce", figli di Zeus e della regina di Sparta. Sono rimaste solo quattro colonne, a causa di terremoti e incendi, divenute il simbolo di Agrigento. La rovina insiste sull'angolo nord-ovest di un edificio templare misurante m 31x13,39 allo stilobate (i tagli nella roccia misurano m 38,69x16,62), che è ricostruibile come un periptero dorico di 6x13 colonne, della metà circa del V secolo a.C. Il tempio doveva presentare il canonico insieme di cella terminata da pronao ed opistodomo in antis (visibili pochi resti del vespaio delle fondazioni, e i tagli nella roccia); i resti del geison con ricca ornamentazione scolpita messi in opera nella rovina non appartenevano originariamente al tempio.

È rimasto in piedi poco di questo tempio ma dai suoi resti se ne interpreta l'antica grandezza come doveva essere.

Un luogo incredibilmente suggestivo e iconico. Nonostante ne resti solo un angolo con quattro colonne, il Tempio dei Dioscuri è diventato uno dei simboli più fotografati della Valle dei Templi. Imperdibile per chi cerca la bellezza delle rovine e vuole scattare una foto memorabile.

Una settore del sito archeologico, leggermente decentrata e apparentemente distaccata dal normale intinerario, per cui un po’ meno visitata dai turisti. Bellissima come tutto il resto, contribuisce per la sua parte a renderlo meraviglioso. Superfluo aggiungere che anche questa è una stupenda testimonianza di storia e cultura.

Le rovine del tempio di Zeus o Giove Olimpico 🏛 sono probabilmente dedicate alla splendida vittoria ⚔️ conseguita dagli Agrigentini sui Cartaginesi a Himera (480 a.C). Il grandioso tempio dorico era il più grande dell'occidente e al posto del solito colonnato vi era un muro di recinzione rafforzato da semicolonne doriche. Magnifici i Telamoni (colonne umane) che sostenevano le sue arcate.

Ormai distrutto dal terremoto nel 1400 d.C questo doveva essere uno dei templi più importante di tutta la città di Akragas. Il tempio di Zeus viene chiamato anche tempio di Giove Sulle indicazioni vi è un ipotesi di come dovrebbe essere visto se non fosse stato distrutto.

Tempio di Zeus Olimpio: Grandezza e Storia nella Valle dei Templi ​La Valle dei Templi non smette mai di sorprendere e, tra le sue rovine maestose, il Tempio di Zeus Olimpio è forse quello che più di ogni altro fa riflettere sulla grandezza dell'antica civiltà greca. Sebbene oggi sia ridotto a un cumulo di macerie, la sua storia e le sue dimensioni sono semplicemente sbalorditive e meritano una visita approfondita. ​Passeggiando in quella che era un'imponente struttura, non si può fare a meno di immaginare la sua imponenza. Si dice che fosse uno dei templi dorici più grandi mai costruiti, e i resti che si vedono oggi confermano queste dimensioni colossali. Le enormi basi delle colonne e i frammenti sparsi tutt'intorno ti danno l'idea di un'opera architettonica di scala monumentale, progettata per celebrare una vittoria che ha segnato la storia di Akragas. ​La cosa che mi ha colpito di più, oltre alle dimensioni, sono i Telamoni. Queste enormi sculture di figure umane che sostenevano l'architrave del tempio sono uniche nel loro genere. Vedere il calco di uno di essi, esposto a terra, ti fa capire l'incredibile dettaglio e l'abilità degli scultori di quel tempo. È un'immagine potente: figure che reggono il peso del cielo, un simbolo della forza e del trionfo. ​Se vi trovate alla Valle dei Templi, non limitatevi a guardare il tempio da lontano. Camminate tra i resti, toccate le pietre, e provate a immaginare i Telamoni al loro posto. È un'esperienza che va oltre la semplice visita archeologica; è un'immersione nella storia e nella cultura. Per quanto possa essere difficile da ricostruire mentalmente, la sua grandezza perduta è un promemoria affascinante della magnificenza del passato. Tempio di Zeus Olimpio: Grandezza e Storia nella Valle dei Templi ​La Valle dei Templi non smette mai di sorprendere e, tra le sue rovine maestose, il Tempio di Zeus Olimpio è forse quello che più di ogni altro fa riflettere sulla grandezza dell'antica civiltà greca. Sebbene oggi sia ridotto a un cumulo di macerie, la sua storia e le sue dimensioni sono semplicemente sbalorditive e meritano una visita approfondita. ​Passeggiando in quella che era un'imponente struttura, non si può fare a meno di immaginare la sua imponenza. Si dice che fosse uno dei templi dorici più grandi mai costruiti, e i resti che si vedono oggi confermano queste dimensioni colossali. Le enormi basi delle colonne e i frammenti sparsi tutt'intorno ti danno l'idea di un'opera architettonica di scala monumentale, progettata per celebrare una vittoria che ha segnato la storia di Akragas. ​La cosa che mi ha colpito di più, oltre alle dimensioni, sono i Telamoni. Queste enormi sculture di figure umane che sostenevano l'architrave del tempio sono uniche nel loro genere. Vedere il calco di uno di essi, esposto a terra, ti fa capire l'incredibile dettaglio e l'abilità degli scultori di quel tempo. È un'immagine potente: figure che reggono il peso del cielo, un simbolo della forza e del trionfo. ​Se vi trovate alla Valle dei Templi, non limitatevi a guardare il tempio da lontano. Camminate tra i resti, toccate le pietre, e provate a immaginare i Telamoni al loro posto. È un'esperienza che va oltre la semplice visita archeologica; è un'immersione nella storia e nella cultura. Per quanto possa essere difficile da ricostruire mentalmente, la sua grandezza perduta è un promemoria affascinante della magnificenza del passato. ​In sintesi, il Tempio di Zeus Olimpio è un luogo che parla da sé. Anche se non si presenta come gli altri templi meglio conservati, la sua imponenza, la sua storia e i suoi dettagli unici, come i Telamoni, lo rendono una tappa imperdibile per chiunque voglia cogliere appieno lo spirito della Valle dei Templi. ​In sintesi, il Tempio di Zeus Olimpio è un luogo che parla da sé. Anche se non si presenta come gli altri templi meglio conservati, la sua imponenza, la sua storia e i suoi dettagli unici, come i Telamoni, lo rendono una tappa imperdibile per chiunque voglia cogliere appieno lo spirito della Valle dei Templi.

Il tempio meno conservato della valle, al contempo il più grande. Tre statue rendono bene l’idea di quelle che dovevano essere le sue dimensioni.

Semplicemente spettacolare!! 5 stelle! Non ci sono parole per descrivere lo che si sente il potere stare lì…Quanta storia!!!

Quello che colpisce di più sono i capitelli ancora presenti a terra, sono enormi! In alzato questo tempio doveva essere veramente impressionante. Una bella ricostruzione in scala la si può vedere al museo archeologico insieme ai telamoni originali

Purtroppo del tempio non rimangono che tante pietre accatastate. L'idea della maestosità è data dal numero di enormi massi squadrati. Le dimensioni ipotizzate dagli archeologi fanno di questo tempio il più grande del mondo occidentale antico! A terra è stato ricostruito un Telamone (l'originale è conservato al museo poco distante) che aveva scopo ornamentale.

L'ekklesiasterion era l'edificio di riunione dell'ekklesia (assemblea del popolo) e si trovava in prossimità di un complesso sacro alle Divinità Ctonie (della terra) risalente ad epoca precedente. La presenza di questo monumento conferisce carattere pubblico a tutta la zona circostante certamente a partire dalla sua costruzione avvenuta tra la fine del IV e il III sec. a.C. La struttura, che sotto la dominazione romana aveva la medesima funzione e venne chiamata comitium, ha forma di semicerchio a estremità prolungate e poteva ospitare circa 3000 spettatori. Sopra le rovine dell'edificio, abbandonato tra il Il e il I sec. a.C., venne realizzato un piazzale alla cui estremità occidentale fu eretto un piccolo tempio, il cosiddetto Oratorio di Falaride, le cui pareti erano rivestite da stucco. Esso si elevava sopra un podio preceduto da una scala e aveva sulla facciata quattro colonne ioniche che sostenevano la decorazione di stile dorico; in epoca medievale il tempietto fu trasformato in cappella, da cui deriva il nome di "oratorio".

Parte della Valle dei Templi.

Bello

(Traduzione di Google) Un luogo eccezionale. Un viaggio attraverso le strade polverose della storia (Originale) Süper bir mekan. Tarihin tozlu yollarında bir yolculuk

(Traduzione di Google) All'interno del Museo Antonio Grifo. Visita molto interessante e complementare alla Valle dei Templi. (Originale) Dentro del museo Antonio Grifo. Muy interesante y complementaria visita al valle de los Templos.

(Traduzione di Google) Sito assolutamente da vedere, molto bello (Originale) A voir absolument tres beau site

Il Giardino della Kolymbethra è un piccolo gioiello sito nella Valle dei Templi. Sprovvisto di alcun tipo di sentiero o di indicazione, l’unica sua vera guida è il profumo della zagara, che accompagna il visitatore fino alla fine dell’esperienza. Uno spettacolo alla vista, un soffio che inebria all’olfatto. Tra la ricca e variegata flora mediterranea, inoltre, si consiglia la visita all’ipogeo, per la quale è però necessaria un altro biglietto. Almeno da visitare una volta nella vita!

Bei giardini ma a mio avviso non vale la pena visitarli. Belle piante di agrumi e ulivi ma la Sicilia è piena, quindi poco giustificabile il biglietto di igresso da circa 7€. Del tempio di Vulcano non resta praticamente nulla, se si visita la valle dei templi è decisamente superfluo visitare questo. Inoltre la grotta (forse l' attrazione che sarebbe più interessante non è visitabile)

Il Giardino della Kolymbethra è un luogo davvero affascinante e suggestivo. Camminare tra gli alberi di agrumi, ulivi, mandorli e piante mediterranee con la vista mozzafiato sulla Valle dei Templi è un’esperienza unica, che riporta indietro nel tempo e fa scoprire la Sicilia più autentica. L’atmosfera è rilassante, il profumo degli agrumi e dei frutti riempie l’aria, e ogni angolo racconta la storia di un paesaggio coltivato e curato con amore. È una tappa obbligatoria per chi visita Agrigento: perfetta per immergersi nella natura e godere di un momento di pace dopo o prima la visita ai templi. All’interno è possibile anche acquistare prodotti realizzati con i frutti del giardino, come marmellate di arancia e limone, olio extravergine e altri prodotti tipici, tutti genuini e di altissima qualità. Le signore all’ingresso sono gentilissime e disponibili, ci hanno fatto assaggiare tutto prima dell’acquisto, spiegando con passione la provenienza di ogni prodotto. L’esperienza è arricchita da percorsi ben curati e segnalati, che permettono di scoprire la storia del giardino e delle antiche coltivazioni della zona. Si percepisce che ogni dettaglio è pensato per valorizzare la bellezza del luogo e il legame con la terra siciliana. In sintesi: un piccolo paradiso naturale nel cuore di Agrigento, dove natura, storia e sapori si incontrano in perfetta armonia. Da non perdere assolutamente.

Il Giardino della Kolymbetra è uno scrigno magico immerso tra arte storia natura e paesaggio,i colori gli odori i sapori i rumori che si provano e si sentono in questo luogo sono unici. Consiglio di visitarlo poi non potrai più farne a meno. Assaggia le marmellate uniche nel suo sapore♡ 5strlle son poche

Esperienza stupenda, immersi nella natura e nella storia. Un tuffo nel passato, per non perderne memoria, e dimostrazione pratica e sostenibile, di come rilanciare la nostra incredibile Isola.

Una delle tappe che mi ero prefissato di fare durante la mia visita nella Valle dei Templi era il Giardino della Kolymbethra. Avevo visto foto e letto tanto su questo posto magico, un'oasi di pace e natura che si annida in un punto nevralgico della storia antica di Agrigento. E che dire? L'esperienza è stata esattamente come me l'aspettavo, se non di più. ​Fin dall'ingresso, si percepisce un'atmosfera diversa rispetto al resto del parco archeologico. La calura si fa meno insopportabile, l'aria diventa più profumata e il silenzio regna sovrano, interrotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie. È un vero e proprio salto indietro nel tempo, in un luogo dove l'agricoltura e la natura si fondono con la storia. ​Il Giardino, gestito dal FAI, è un vero gioiello. Mi sono perso tra i sentieri che si snodano tra alberi di agrumi, mandorli e ulivi secolari. La cura con cui ogni pianta è tenuta è evidente, e si sente l'amore e la dedizione di chi si occupa di questo luogo. Le guide, seppur non sempre presenti, sono molto preparate e disposte a rispondere a ogni domanda, raccontando aneddoti e curiosità che rendono la visita ancora più interessante. ​Il punto forte, a mio parere, è il sistema di irrigazione e i canali che portano l'acqua ai vari appezzamenti di terreno, una testimonianza tangibile dell'ingegneria idraulica dell'epoca. Si ha la sensazione di camminare in una sorta di giardino dell'Eden, dove l'acqua è il bene più prezioso e dove ogni pianta ha il suo spazio per crescere. ​L'unica pecca di questa esperienza, e mi dispiace molto, è che le foto che ho scattato non sono venute bene. Non so se è stato un problema della fotocamera o se semplicemente la magia del posto è difficile da catturare in uno scatto, ma le immagini non rendono giustizia alla bellezza e alla serenità che ho provato in quel luogo. È stato un vero peccato non poter condividere con gli altri la vista dei templi che si intravedono tra gli alberi, o i colori accesi degli agrumi maturi. ​Nonostante questo piccolo inconveniente, il Giardino della Kolymbethra rimane un luogo che consiglio a chiunque si trovi a visitare la Valle dei Templi. È un'esperienza sensoriale che va vissuta in prima persona e che ti fa apprezzare ancora di più la storia e la natura di questo luogo unico al mondo. Se vi trovate ad Agrigento, fatevi un favore e non perdetevi questo angolo di paradiso.

Niente di speciale. 7€ a persona per camminare in un appezzamento di terreno in cui vi sono piantati alcuni alberi di limone, qualcuno di melograno ed ulivo. La casa montana, la tenuta in cima a questo terreno, era chiusa per lavori di ristrutturazione. Consiglio di risparmiarvi questi soldi.

Ma se farebbero entrare con prezzi meno caro sarebbe meglio

Bellissimo quartiere romano immerso nel sito archeologico della valle dei templi. Vi consiglio come periodo di visita l estivo anche se le temperature son alte ma almeno non c'è erba alta 2 metri che nasconde i resti

Interessanti resti di ville patrizie Akragantine e mosaici perfettamente conservati, si possono ammirare all’interno del sito dell’antica Akragas del periodo risalente al III secolo a.c fino al V secolo d.c. La sua superficie è di 10.000 mq. ove sono state identificate botteghe, acquedotti, taverne, oltre 20 case frutto dell’ingegno dell’architetto Ippodamo da Mileto

Uno dei tanti bellissimi siti di cui è composta la Valle dei Templi: una larga fatta dell'abitato romano, sovrapposto a quello greco, con tracce di occupazione in età medievale. Bellissimi mosaici e architetture

In uno dei siti archeologici più belli al mondo vi è il quartiere romano antico. Da visitare assolutamente.

Bello

Interessante

Si raggiunge da una strada sterrata senza problemi. Alla fine c'è un grande parcheggio libero. Da li in 10 minuti di strada a piedi arrivi alla caserma abbandonata costruita su una roccia bianca dove partono altri sentieri per chi vuole camminare. La riserva è ben tenuta, peccato oggi solo il mare molto mosso, ma è stupendo!!!

Una bellissima Costa quella di Punta Bianca , letteralmente isolata , circondata da Natura , bellissimi solchi di Calanchi che sembrano sprofondare dentro il Mare , cristallino e limpido come non mai, e poi la casermetta , li sopra quel Bianco , come Vigile in questa Bellissima Oasi . Strada semplice , ma sterrata , si arriva ad uno spazio dove parcheggi e scendi a piedi un paio di metri ...per gli avventurosi, per chi ha Jeep o 4x4 si potrebbe avventurare , ma sinceramente lo sconsiglio !!! Per il resto scenario bellissimo al Tramonto .

Un angolo di natura autentica e silenziosa! La Riserva Naturale di Punta Bianca è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo. Ancora pressoché incontaminata, regala un’esperienza diversa dalle mete più turistiche e affollate della costa agrigentina. Ci si arriva dopo un percorso un po’ impegnativo, ma ne vale davvero la pena: ad accogliervi troverete una natura selvaggia, silenziosa, e un mare che incanta. A luglio, con mia grande sorpresa, c’erano pochissime persone. Questo rende Punta Bianca un rifugio ideale per chi cerca tranquillità e autenticità. Non aspettatevi i comfort della Scala dei Turchi o delle spiagge attrezzate: qui la bellezza è cruda, vera, senza filtri. L’accesso al mare può risultare scomodo per chi non è abituato alle spiagge sassose, e la presenza di poseidonia sulla battigia potrebbe scoraggiare i meno avventurosi. Ma basta camminare un po’ verso destra rispetto alla punta per scoprire una piccola spiaggetta nascosta, dove le alghe lasciano spazio a un fondale limpido e l’acqua si fa cristallina. Punta Bianca è un invito alla lentezza, alla contemplazione, al rispetto della natura così com’è. Se cercate un posto dove rilassarvi lontani dalla folla, questo angolo di Sicilia saprà conquistarvi.

Posto straordinario è unico! Forse non pubblicizzato! C'è una spiaggia molto bella e con molta privacy. Mare cristallino! si può arrivare in auto, camper percorrendo un tratto di vari km in sterrato, ma poi bisogna scendere a piedi o in navetta.

Posto meraviglioso, solo per amanti della natura incontaminata. C' è la possibilità di esplorare a piedi il promontorio e godere di una vista mozzafiato. La spiaggia è fatta di sassi, ma è possibile mettere ombrelloni e sdraio. Consigliamo vivamente di parcheggiare davanti al bar " il paradiso" e visto il percorso impervio, usufruire del servizio navetta del signor Francesco (un wm 90 torpedo ex mezzo militare) che permette di scendere alla spiaggia in tutta sicurezza, Su richiesta porta anche panini e bibite. E proprio al signor Francesco va un ringraziamento speciale per lo sforzo e l impegno personale che mette nel tenere pulito dai rifiuti questa spiaggia meravigliosa.

Al paradiso non è solo il nome del punto ristoro, È LA REALTÀ! Abbiamo trovato un luogo genuino dove si arriva da una stradina sterrata che costeggia la costa, percorrendola si scorge il cocktail bar dove si viene ricevuti a braccia aperte da Francesco e Mirko, loro sono due giovani ragazzi che hanno dato vita a tutto ciò. Si propongono gentilmente di accompagnarti giù al mare con la loro jeep da "guerra" per una cifra di 8€ per andata e ritorno ( e non solo perché ti portano a richiesta anche mangiare e bere).La punta bianca è uno spettacolo, essendo riserva naturale, non c'è nessuna zona attrezzata e questo a noi è piaciuto tantissimo. Scendi al mare e devi diventare parte di esso senza deturparlo!! spero solo che questi ragazzi continuino con questa attività così come sono con la loro simpatia e con il loro amore per questa magnifica terra. Qui le mani dell'uomo si sono integrate nella terra senza rovinare nulla, ma solo per esaltare tanta MAGNIFICENZA.

Riserva naturale che merita davvero di essere visitata, ma il percorso per arrivarci risulta davvero impervio. La strada non è asfaltata e presenta parecchie buche, per cui dalla strada principale ci vuole parecchio tempo per arrivarci in quanto bisogna procedere con cautela. Una volta arrivati al locale che si chiama "il paradiso", è consigliabile lasciare l'auto e procedere sulla discesa a piedi. Arrivati ad una piana, si può sia scendere dal sentiero destra che porta alla spiaggia adiacente alla roccia bianca oppure procedere a sinistra costeggiando l'altura. In quest'ultimo caso si arriva direttamente sulla roccia bianca e camminarci sopra è davvero uno spettacolo. Non è molto facile fare il bagno nell'acqua alta se non accedendo dalla spiaggia, in quanto le rocce affiorano sulla superficie dell'acqua. Sconsigliabile nelle giornate di vento forte, si perderebbe il fascino del luogo.

Suggestivo! Abbiamo usufruito solo dello spazio teatrale, quindi per il momento è l'unico aspetto che posso effettivamente valutare.

Teatro bellissimo in estate organizzano tanti eventi consigliato

Posto bellissimo, interessante e pieno di storia. Il festival è stato molto piacevole, l'unico appunto che posso fare riguarda la scarsità di cestini per i rifiuti. Ma l'organizzazione è stata quasi perfetta.

Per entrare basta suonare al cancello di entrata! L'ingresso è gratis e si possono prenotare delle visite di gruppo/famiglia chiamando i numeri degli uffici. All'interno si trovano vari tipi di alberi, piante e fiori; inoltre c'è una voliera con un piccolo parco per i bambini, delle tartarughe con acquario, gli ipogei e tanto altro da vedere!

Uno spazio magnifico, dominato dalla pietra di tufo con striature rosse cangianti, che diventa scenografia naturale ideale per un teatro all'aperto. Le varietà botaniche presenti rendono il luogo ancora più piacevole e suggestivo.

Un luogo veramente interessante sa visitare

Bel paesaggio nel verde splendido

Il luogo è incantevole e potrebbe essere un oasi paradisiaca per questa misera e povera città. La gestione del parco invece è indecorosa, segno tangibile della inettitudine, della mediocrità, della strafottenza, della incapacità, della scarsezza, dell'ignoranza di questi squallidi personaggi che governano e ci hanno governato (a parte qualche rarissima eccezione) negli ultimi 40 anni (per essere buoni). VERGOGNA!

Posto eccezionale se adeguatamente gestito. Potenziale centro di aggregazione si presta a molteplicità ci utilità . Al momento versa in uno stato di abbandono e degrado .

Anche quest'anno si aprirà ... l'anno prossimo! Dopo decine di "innaugurazioni" rimane una ferita aperta in mezzo alla città. Di giorno discarica pubblica per maleducati "e non", di notte popolata da "fantasmi", da invisibili che ci si ostina a definire "fratelli accolti". Brutto posto! Da evitare assolutamente. Il degrado umano e ambientale vi rovinerebbe le giornate!

Bello, ma abbandonato da sempre. Panorami unici ma tutto allo stato brado. Comune inesistente.

Era un magnifico parco con tantissimo magnifico verde. Adesso è una discarica..

Posto incantevole di fronte al mare, reso non fruibile da chi negli anni lo doveva gestire. VERGOGNA.

Totalmente abbandonato a sé stesso, ridotto in brutte condizioni con palme bruciate. Peccato