(Google 번역 제공) 토리노 왕립 정원은 도시 중심부, 코르소 산 마우리치오와 비아 XX 세템브레 사이에 있는 왕궁과 카스텔로 광장 뒤편으로 뻗어 있습니다. 이곳은 식물 유산과 역사적, 예술적 가치 모두에서 가장 중요한 녹지 공간 중 하나입니다. 1563년, 사보이의 에마누엘레 필리베르토는 공국의 수도를 샹베리에서 토리노로 옮기고 도시 외곽에 정원의 첫 번째 핵심을 조성하기로 했습니다. 토스카나 양식과 유럽의 웅장한 궁전에서 영감을 받아, 특히 17세기 후반과 18세기 초 사이에 베르사유에서 이미 활동했던 유명 조경 건축가 앙드레 르 노트르(1613-1700)의 디자인 덕분에 왕립 정원이 절정에 달했을 때, 드 마른이 토리노에서 설계를 맡았습니다. 가장 크고 경치 좋은 동부 정원으로 알려진 이 지역은 길과 식물 원근법을 따라 구성되어 시선을 중앙 분지로 이끕니다.중앙 분지에는 프란체스코 라다테(1706-1787)의 디자인을 바탕으로 조각가 시모네 마르티네즈(1689-1768)가 18세기 중반에 만든 네레이드와 트리톤 분수가 있습니다.분수 주변의 엑세드라로 배열된 받침대 위에는 12개의 신화적인 바다 인물과 사계절의 우화적 조각상이 있습니다.이 조각상은 마르티네즈가 1740년에서 1753년 사이에 프라보사 대리석으로 직접 조각했습니다.원래 왕궁의 퀸스 갤러리에, 그 후 베나리아 궁전에 전시될 예정이었던 이 조각상들은 프랑스 점령 기간 동안 왕립 정원으로 옮겨졌습니다.정원에는 또한 청동과 금속 꽃병, 사대 원소를 상징하는 납 케루브와 같은 라다테의 다른 작품들이 있었습니다. 나폴레옹 시대에는 베나리아 궁전에서 나온 마르티네즈의 작품으로 대체되었는데, 여기에는 조각가 이그나치오와 필리포 콜리노가 만든 18세기 장식용 꽃병 14개가 포함됩니다. 1817년 비토리오 에마누엘레 1세가 토리노로 돌아온 후 현재의 코르소 산 마우리치오와 코르소 레지나 마르게리타를 포함한 새로운 거리 건설이 결정되었고, 이 거리의 남쪽 지역은 상부 정원에 합병되어 하부 왕립 정원이 탄생했습니다. 처음에는 벽돌 담으로 둘러싸여 팔로네 알 브라치알레(pallone al bracciale) 경기에도 사용되었던 이 지역에 1864년 왕립 동물원이 조성되었습니다. 그 후 1916년 새 도로가 개통되고 비알레 데이 파르티지아니(Viale dei Partigiani)가 조성되면서 정원의 일부가 공원으로 전환되었습니다. 20세기를 넘어 이 정원은 오랜 기간 방치되어 왔으며, 최근 몇 년 동안 개발 계획이 발표되면서 복구 및 복원 작업이 시작되었습니다. 식물과 건축 및 조각 요소 모두를 고려한 결정적인 개입이 최근 완료되었습니다. 사계절 조각상들을 이전하는 작업이 진행되었는데, 여기에는 첨단 스캐닝 및 로봇 처리 기술을 사용하여 제작되었지만 원본에 충실하기 위해 수작업으로 마무리된 '봄'의 새로운 복제품도 포함됩니다. 오늘날 왕립 정원은 약 7헥타르에 걸쳐 있으며, 공작 정원, 19세기 파빌리온이 있는 녹색 요새, 그리고 풍경의 중심이자 이탈리아 바로크 정원의 상징인 동쪽 정원 등 여러 구역으로 나뉩니다. 정원에 심어진 나무들 중에는 플라타너스, 마로니에, 린든 나무 등이 있는데, 이 중 다수는 제1차 세계 대전 이후에 심어졌습니다. 정원 남쪽 구역에는 19세기 후반에 심어진 기념비적인 너도밤나무 표본이 보존되어 있습니다. 1998년부터 왕립 정원은 사보이 저택의 유네스코 세계문화유산에 포함되었으며, 풍부한 역사적 가치, 뛰어난 조경, 바로크 건축과 예술의 거장과의 연관성을 바탕으로 도시의 문화와 관광 유산의 중심이 되었습니다.
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I Giardini Reali di Torino si estendono alle spalle di Palazzo Reale e di piazza Castello, nel cuore della città, tra corso San Maurizio e via XX Settembre e rappresentano una delle aree verdi più significative, sia per il patrimonio vegetale sia per il valore storico e artistico. Nel 1563, Emanuele Filiberto di Savoia trasferì la capitale del ducato da Chambéry a Torino e ideò la realizzazione del primo nucleo dei giardini, a margine della città. Ispirandosi ai modelli toscani e alle grandi regge europee, nel tempo vi furono numerosi ampliamenti, soprattutto tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento quando i Giardini Reali raggiunsero il loro massimo splendore, grazie ai progetti del celebre paesaggista André Le Nôtre (1613-1700) — già attivo a Versailles — eseguiti a Torino da De Marne. Il settore più ampio e scenografico, noto come Giardino di Levante, è strutturato secondo un sistema di viali e prospettive vegetali che conducono lo sguardo verso la vasca centrale, dove si trova la Fontana della Nereide e dei Tritoni, realizzata intorno alla metà del Settecento dallo scultore Simone Martinez (1689‑1768) su progetto di Francesco Ladatte (1706-1787). Attorno alla fontana, su basamenti disposti ad esedra, sono collocate dodici figure mitologiche marine e le statue allegoriche delle Quattro Stagioni, scolpite in marmo di Frabosa dallo stesso Martinez tra il 1740 e il 1753. In origine destinate alla Galleria della Regina di Palazzo Reale e poi alla Reggia di Venaria, le statue furono infine trasferite nei Giardini Reali durante l'occupazione francese. Nei giardini, erano presenti anche altre opere di Ladatte come vasi in bronzo e metallo e putti in piombo simboleggianti i Quattro Elementi, sostituiti in epoca napoleonica dalle opere di Martinez, provenienti dalla Reggia di Venaria come i quattordici vasi ornamentali settecenteschi degli scultori Ignazio e Filippo Collino. Nel 1817, in seguito al ritorno a Torino del re Vittorio Emanuele I, fu definita la creazione di nuovi viali, tra cui gli attuali corsi San Maurizio e Regina Margherita, e l’area a sud di questi fu annessa al Giardino alto, dando origine ai Giardini Reali inferiori. In questa zona, inizialmente chiusa da mura in mattoni e utilizzata anche per il gioco del pallone al bracciale, fu allestito nel 1864 il Giardino Zoologico Reale. Successivamente, con l’apertura di nuove vie e la creazione del viale dei Partigiani nel 1916, il giardino fu parzialmente riconvertito in parco pubblico. Nel corso del Novecento e oltre, il giardino ha subìto lunghi periodi di abbandono e solo negli ultimi anni, con la presentazione di un piano di valorizzazione, si è avviato un percorso di recupero e restauro. Un intervento decisivo si è appena concluso, interessando sia le componenti vegetali sia quelle architettoniche e scultoree con la ricollocazione delle statue delle Quattro Stagioni, inclusa una nuova copia della Primavera, realizzata con tecnologie avanzate di scansione e lavorazione robotica, ma rifinita a mano per garantire fedeltà all’originale. Oggi, i Giardini Reali si estendono su circa sette ettari e sono suddivisi in più settori: il Giardino Ducale, il Bastione Verde con il padiglione ottocentesco e il Giardino di Levante, fulcro dell’impianto scenografico e simbolo del giardino barocco all’italiana. Tra gli alberi spiccano platani, ippocastani e tigli, molti dei quali piantati nel primo dopoguerra. Nella parte meridionale del giardino si conserva un esemplare monumentale di faggio pendulo, risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Dal 1998, i Giardini Reali fanno parte del sito seriale UNESCO delle Residenze Sabaude e, con la loro ricchezza storica, la qualità paesaggistica e il legame con i grandi protagonisti dell’architettura e dell’arte barocca, rappresentano un luogo centrale nel patrimonio culturale e turistico della città.